Si sente spesso parlare di corsi di Propedeutica alla danza rivolti ai bambini, ma che cos’è esattamente la propedeutica?
A quale fascia d’età è rivolta? Chiariamoci un po’ le idee.. Con il termine Propedeutica si intende l’insegnamento della Danza ai bambini. La propedeutica, nota anche con il nome di Danza Educativa o pre-danza, permette di dare ai bambini non solo una preparazione fisica adeguata allo studio della tecnica accademica, ma consente anche di lavorare sui principi fondamentali della dinamica, sulla consapevolezza corporea, sulla musicalità e sul senso del ritmo, sullo studio dello spazio ecc. Ma a quale età è rivolta? Sovente si pala di bambini dai 3 ai 6 anni, che hanno ancora necessità di scoprire il proprio corpo e come si muove nello spazio.
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Le attività sportive favoriscono lo sviluppo motorio e psichico in giovane età: ma attenzione a non focalizzarsi sul risultato
Fare sport è un ottimo modo per incanalare positivamente l’energia dei bambini e scegliere uno sport agonistico per i propri figli è una scelta molto comune fra i genitori italiani, è importante in questi casi mantenere sempre la dimensione “ludica e multilaterale” dello sport: i più piccoli devono vedere ogni allenamento come un divertimento e non certo come come una fonte di stress. Quando cominciare? Bisognerebbe iniziare un’attività sportiva quando si sono acquisiti quelli che vengono chiamati “fundamental movement skills” (FMS). “Si tratta degli schemi motori essenziali (camminare, correre, saltare, lanciare, rotolare, arrampicare) che costituiscono un prerequisito fondamentale al fine di costruire le abilità più complesse delle discipline sportive”. L’apprendimento di questi movimenti viene influenzato da diversi fattori psicosociali e dall’ambiente: “Attraverso un appropriato incoraggiamento e adeguate opportunità, i bambini li sviluppano intorno ai 6 anni. Prima di questa età non ci sono le “fondamenta motorie” per un approccio all’agonismo”. Benefici: Se l’avviamento all’agonismo è ben condotto ci possono essere diversi effetti positivi nei bambini: “Uno sport praticato in questo modo influisce sullo sviluppo fisico motorio, sulla psiche come stimolo al superamento delle proprie capacità e dei propri limiti, e ha anche l’effetto di smorzare l’aggressività”. Attenzione però a indirizzare tutto l’entusiasmo di cui i bambini dispongono nel modo giusto: “L’approccio competitivo agonistico libera un’eccezionale energia emotiva e, per questo, una conduzione dell’allenatore superficiale o, peggio, irresponsabile, può creare frustrazione e degenerare in comportamenti patologici e antagonistici”. L’educatore o allenatore giovanile gioca quindi un ruolo fondamentale perché deve attribuire alla pratica un valore formativo di educazione al confronto, “identificando nella sconfitta e nella vittoria gli elementi inscindibili del risvolto educativo e sociale dello sport”. MIO FIGLIO VUOLE FARE DANZA! Premessa: «Non è vero che la danza è solo per ragazze! – ribadiscono gli insegnanti – A chiedervi di voler iniziare a studiare danza possono essere tanto i bambini quanto le bambine. Venite insieme e vi troverete davanti a una ricca lista di proposte. Un elenco di corsi con nomi noti e altrettanti che non avete mai sentito nominare». Un consiglio per chi accompagna il piccolo per la prima volta a scuola di danza? «C’è una sola cosa da fare: provare. Portate il vostro bambino a una lezione prova, l’unico modo per capire se un corso sia adatto o no è entrare in sala e sperimentarlo. Una volta sperimentati tutti corsi che desiderava provare, la scelta finale deve essere sua. Forzare un bambino a fare un corso che non gli piace non è mai la cosa giusta da fare, sta a lui entrare in sala, provare, capire e poi decidere se gli piace o no». |
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August 2020
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